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Pisa79: la prima marcia contro la violenza sugli omosessuali in Italia


Era il 24 Novembre 1979, una data storica per la città di Pisa. Da Piazza dei Cavalieri partì quella che sarebbe stata ricordata come la prima marcia contro la violenza sugli omosessuali in Italia. Un evento che segnò un punto di svolta nella storia del movimento LGBTQ+, poiché autorizzato dalla questura e patrocinato, l'evento viene considerato come il primo Gay Pride italiano.


Pisa 79 Marcia Pride

Il cuore di questo importante evento fu l'omicidio di un uomo gay, avvenuto nella vicina città di Livorno. La tragedia innescò una profonda indignazione e solidarietà all'interno della comunità omosessuale italiana. Le voci di protesta si diffusero rapidamente, dando vita a collettivi omosessuali in varie città del paese, tra cui il Circolo Orfeo a Pisa.

Quest'ultimo nacque da un desiderio ardente di creare uno spazio sicuro per la comunità LGBTQ+ pisana e lottare contro l'omofobia e la violenza. I membri del circolo si unirono e trasformarono il dolore in azione, lavorando instancabilmente per organizzare la marcia del 24 novembre.


Pisa 79 Marcia Pride

Quel giorno, Piazza dei Cavalieri si riempì di circa cinquecento partecipanti per seguire un itinerario che si snodava tra Via Ulisse Dini, Borgo Stretto, Ponte di Mezzo, Lungarno Gambacorti, Via Mazzini, Piazza Vittorio Emanuele, Corso Italia per concludersi in Via di Banchi. Tra di loro c'erano membri della comunità LGBTQ+, collettivi femministi e persone che si identificavano come alleate, unite nella lotta contro l'omofobia e la violenza. La marcia fu un atto coraggioso e audace di visibilità, affrontando i pregiudizi e la discriminazione presenti nella società dell'epoca.


Pisa 79 Marcia Pride

La marcia fu un successo senza precedenti e lasciò un segno indelebile nel panorama LGBTQ+ italiano dimostrando che la comunità fosse pronta a unirsi e combattere contro l'ingiustizia e la violenza. Inoltre, ha spinto il governo e le autorità locali a riflettere sull'importanza dei diritti LGBTQ+ e ad adottare misure concrete per combattere l'omofobia e garantire l'uguaglianza di tutti i cittadini.



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